Con la parola “lutto” ci si riferisce a tutte le manifestazioni esteriori,a tutti gli atti rituali che accompagnano la morte di una persona, che fungono da “contenitore di angosce” e che aiutano il processo di elaborazione della separazione  dalla persona cara. Il tempo di elaborazione del lutto può variare dai 6 ai 24 mesi, nella durata intervengono variabili culturali, sociali, individuali  e modalità in cui si è verificata la morte.Perciò, i tempi di elaborazione non sono rigidi e uguali per tutti.Dopo la perdita di una persona cara, i sentimenti di tristezza sono inevitabili e l'elaborazione prevede delle fasi che solitamente sono:

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→ FASE 1= definita di “stordimento e confusione”, mista ad incredulità;

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→ FASE 2= caratterizzata da rabbia e ricerca della persona cara;

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→FASE 3= definita “fase della disperazione”; 

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→ FASE 4= per naturale sopravvivenza, si arriverà all'ultima fase di accettazione della perdita..

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Queste fasi possono presentarsi anche in un ordine diverso, sovrapporsi e ripetersi nel tempo.L'elaborazione di un lutto è fisiologico, ma non per tutti è un percorso così naturale e possono presentarsi in modo invasivo sentimenti e pensieri depressivi,  oppure reazioni opposte di tipo attivo e reattivo eccessive pur di non fermarsi a pensare.Possono presentarsi idee fisse, pensieri intrusivi, ossessivi e ricorrenti che riguardano la morte o eccessive preoccupazioni per se stessi e per gli altri.Possono, inoltre, presentarsi somatizzazioni più o meno gravi.Ti sei accorto/a di avere manifestazioni di questo tipo, anche dopo un periodo lungo dalla morte della persona cara?In questi casi, per prevenire l'innescarsi di disturbi più gravi e persistenti (es: disturbi depressivi, disturbi d'ansia...), è utile il sostegno psicologico da parte di uno psicoterapeuta!Esprimere il dolore e la sofferenza, condividendolo con una persona esperta, può aiutare il processo di elaborazione.